Dapprima una preoccupazione. Hai voglia ad esaltare i giovani, ad auspicare il rinnovo delle classi dirigenti. Però poi ti chiedi: come fa una trentacinquenne con poche esperienze e tutte puramente politiche a fronteggiare a livello amministrativo i mostri della criminalità organizzata che hanno messo le mani sulle attività produttive della città?
Alle attività produttive, appunto, è stata chiamata Marta Leonori.
Classe 1977 e 'amica' del nostro blog su Facebook. L'unico indizio su di
lei per quanto riguarda la competenza sul comparto delle affissioni è
questo: un'amicizia su Facebook. Troppo poco. Ma magari abbastanza per aver
imparato, in questi anni, come è che si può (anche in
maniera relativamente facile) risolvere l'incredibile contesto
dell'advertising outdoor romano trasformando un mostro di degrado e
camorra in una opportunità per la città.
Per fortuna la nostra impostazione (pensate che fino
a qualche anno fa quando dicevamo che l'advertising outdoor doveva
essere per forza gestito dalle grandi ditte internazionali
professioniste del settore ci davano dei fautori di un dannoso
monopolio!) è ormai condivisa. Non si dovrebbero ripetere gli
inqualificabili siparietti che, durante la scorsa consiliatura,
portarono il movimento anti-cartellopoli romani a presentarsi diviso in
maniera strumentale e insensata regalando spazi all'azione fuorilegge
degli allora responsabili. Che occorra fare dei bandi è finalmente
pacifico, che i modelli virtuosi siano quelli che noi abbiamo avuto la
colpa (a saperlo facevamo finta di ignorare anche noi) di indicare per
primi ugualmente. I tecnicismi su come far decadere le concessioni e
assegnarle, in seguito, finalmente, previo bando internazionale sono
stati ben descritti su questo blog. La cosa sicura - ce lo auguriamo - è che si smetta di perdere tempo e di trovare peli nell'uovo solo per il gusto di non dar ragione a tizio e a caio anche quando ce l'ha. Tutto questo ha fatto perdere alla proposta civica anti-cartellonara quasi tre anni di tempo: ora, invece, i prossimi cinque anni ce li dobbiamo prendere tutti. Visto che abbiamo capito (perché lo abbiamo capito!) che il problema - cartelloni a Roma si risolve, banalmente, come è stato risolto in tutte le città d'occidente che trent'anni fa erano combinate come noi e che oggi sono in una condizione ideale.
Cosa deve fare dunque la Leonori?
1. presentare il problema-cartelloni per quello che è:
uno scandalo internazionale (ne hanno parlato giornali e televisioni di tutto il
mondo). Sensibilizzare sindaco e giunta anche dal punto di vista economico. In
un'ottica di legislatura doppi, dunque dieci anni, una gestione sana
dell'advertising outdoor può portare centinaia di milioni di euro di
risorse al Comune. Marino non si potrà permettere per nessuno motivo al
mondo di utilizzare il pretesto della mancanza di risorse se non
sistemerà un settore che queste risorse le può generare e che, invece,
oggi decide di lasciarle nelle tasche dei furfanti.
2. analizzare con cura (farlo fare a degli esperti) le carte lasciate dal precedente assessore e dal precedente dirigente.
Sicuramente sarà tutto al suo posto. Ma nel caso così non fosse, la
Leonori dovrebbe sbrigarsi a passare le carte alla magistratura (sarebbe
possibile non quella romana?) perché non è pensabile che chi ha
promosso la devastazione della città e la sua consegna alle camorre la
passi liscia. La gente ha dato una sonora batosta ad Alemanno non a
caso, la Leonori questo non dovrebbe dimenticarlo: una enorme (enorme!)
parte dell'insuccesso di Alemanno è dovuto allo scandalo-cartellopoli.
Se Marino ha vinto con un risultato così netto è anche e soprattutto
perché i cittadini gli hanno richiesto cambiamenti radicali sulle
questioni dove più alto era stato lo scontro e lo scandalo: lo scempio
Cartellopoli sopra ogni altro.
3. nominare una valida schiera di consulenti
in questo settore, parlare con le grandi ditte internazionali (Clear
Channel, Decaux, Cemusa, Csb), ritagliarsi qualche giorno per andare a
vedere come funziona il comparto affissioni nelle altre capitali
europee.
4. nominare un sapiente dirigente dell'ufficio affissioni.
Noi un nome ce l'abbiamo ed è quello di Rodolfo Bosi, integerrimo
ambientalista, protagonista di grandi battaglie a favore della città, è
il più grande esperto a Roma della faccenda dal punto di vista legale e
burocratico (le questioni più spinose). La nomina di Bosi come dirigente
sarebbe un segnale inequivocabile sulle intenzioni del Comune.
5. immediata abrogazione della delibera di Giunta n. 116/2013 con cui la Giunta Alemanno, con un ultimo colpo di mano, ha dichiarato che tutti gli impianti pubblicitari registrati nella Nuova Banca Dati del Comune debbono diventare parte integrante dei futuri Piani di Localizzazione, scavalcando addirittura il PRIP e rendendo inutile la sua pianificazione e quella dei Piani di Localizzazione.
5. immediata abrogazione della delibera di Giunta n. 116/2013 con cui la Giunta Alemanno, con un ultimo colpo di mano, ha dichiarato che tutti gli impianti pubblicitari registrati nella Nuova Banca Dati del Comune debbono diventare parte integrante dei futuri Piani di Localizzazione, scavalcando addirittura il PRIP e rendendo inutile la sua pianificazione e quella dei Piani di Localizzazione.
Dopodiché, nel 2015 scadono tutte le concessioni
degli impianti. Si azzera tutto, si fanno dei bandi, le attuali ditte
saranno liberissime di partecipare (consorziandosi, ovvio, perché ditte
che fatturano meno di tot non potranno - per bando - partecipare, come
succede in tutti i bandi nei paesi evoluti), chi vincerà ci garantirà
decoro, servizi, bike-sharing e tanto tanto denaro in più a vantaggio
del Comune rispetto ad oggi. Coraggio. Anche perché non ve ne faremo
passare una.